7/5/2024

SEO e Internal linking: come usare i link interni per ottimizzare i siti web e scalare la SERP

SEO e Internal linking: come usare i link interni per ottimizzare i siti web e scalare la SERP

Per potersi posizionare sui motori di ricerca, le pagine web hanno bisogno di ricevere link. Se immaginiamo il web come una vasta rete di diversi contenuti, cosa che in effetti è, è evidente che ogni nuova pagina deve essere collegata ad una pagina già nota e indicizzata per essere individuata e indicizzata a sua volta dal crawler di Google. Questo è, in breve, il principio alla base del funzionamento del web in cui i link giocano un ruolo chiave. In realtà, non soltanto per i motori di ricerca, ma anche per gli utenti, che proprio grazie ai link possono navigare da una pagina all’altra, all’interno di un sito o saltando da un sito all’altro, in modo semplice e veloce per accedere costantemente a nuove informazioni. Ma se i backlink, ossia i collegamenti esterni, hanno da tempo ottenuto il loro meritato riconoscimento, lo stesso non può essere detto dei link interni. Nonostante la gestione dei link interni di un sito sia ancora (purtroppo) molto trascurata, è evidente che una buona strategia di internal linking può rivelarsi invece preziosissima in ottica SEO e aiutare Google a comprendere la struttura dei siti web, dalle pagine più rilevanti a quelle satelliti. Ma come funziona l’internal linking e quali sono le caratteristiche di un link interno?

Che cos’è un link interno e cosa si intende per internal linking

Gli internal link, conosciuti anche come link interni, sono collegamenti ipertestuali scritti in HTML che connettono una pagina web ad altre pagine dello stesso dominio.

Cugini dei ben più noti link esterni, che collegano le pagine di un sito web a pagine di altri siti, gli internal link sono collegamenti che rimandano gli utenti (e Google) ad altre pagine dello stesso dominio, permettendo di creare un ponte diretto tra, per fare degli esempi, la pagina dei servizi e quella dei contatti, tra un articolo e l’altro all’interno del blog oppure tra una pagina di categoria di prodotto e una di dettaglio.  

Ora che abbiamo chiarito che cosa si intende per link interno, è possibile parlare di internal linking per indicare quella pratica che consente di creare una rete di collegamenti interni tra i vari contenuti presenti in un sito web.

Come vedremo in questo articolo, i link o hyperlink interni sono dei collegamenti importantissimi in ottica SEO e di User Experience in quanto semplificano la navigazione all’interno del dominio e definiscono la struttura del sito agli occhi dei motori di ricerca, rendendo più facile comprendere le relazioni tra le diverse pagine e il loro contenuto.  

Tipologie di link interni

Prima di inoltrarci nell’argomento, prendiamoci del tempo per considerare le due tipologie di link interni che si possono incontrare all’interno di un sito web:

  • Link interni navigazionali: costituiscono la struttura di navigazione primaria di un sito web e, proprio per questo, sono generalmente presenti in tutto il sito web, nel menu principale, nel footer o in una barra laterale, come nel caso di Amazon. Il loro scopo è quello di aiutare gli utenti a trovare esattamente ciò che stanno cercando, nel minor numero di clic possibile.  
  • Link interni contestuali: inseriti direttamente nel corpo del testo di una pagina web, anche noto come copy, questi link consentono di collegare parole o frasi pertinenti ad altre pagine all’interno del sito web così da guidare la navigazione degli utenti ad approfondimenti, risorse e pagine correlate. Per essere efficaci, devono essere composti da anchor text naturali, capaci cioè di fornire un’indicazione chiara rispetto al contenuto della pagina sulla quale l’utente atterrerà una volta cliccato il link.  
tipologie di internal linking: esempio di link contestuale

Internal linking strategy: perché è fondamentale per la SEO

Gli internal link sono elementi fondamentali per la SEO perché consentono ai motori di ricerca di comprendere la struttura e la gerarchia delle pagine di uno specifico sito web. Attraverso i link interni, infatti, i motori di ricerca possono determinare quali pagine sono correlate e qual è il loro valore.  

Quest’ultima considerazione è valida, in realtà, anche per i link provenienti da siti esterni. Il punto è semplice: più link riceve una pagina, più questa gode di autorità agli occhi di Google e degli utenti. Se riceve infatti così tanti collegamenti diretti, è da considerarsi una buona fonte di informazioni, no? Ecco perché una strategia di internal linking efficace può contribuire a migliorare il posizionamento delle pagine del sito nei risultati di ricerca.

Ma attenzione: Google, come tutti i motori di ricerca, non si accontenta di valutare la quantità di link, ma considera anche la loro qualità e pertinenza. Questo significa che dedicandosi all’internal linking è importante creare link interni naturali (ovvero non forzare collegamenti tra pagine che non hanno ragione di essere collegate) e utilizzare parole chiave pertinenti nell’anchor text per correlare pagine rilevanti tra loro e chiarire l’argomento che verrà affrontato nella pagina di destinazione.

A cosa servono l’internal linking: i vantaggi

Passiamo ora ad esaminare i vantaggi di una buona gestione dei link interni.  

In generale, possiamo individuare quattro benefici principali:

Segnalare ai motori di ricerca la struttura del sito

I link interni rappresentano un fattore essenziale per Google e altri motori di ricerca. Ma perché sono così importanti?

Per capirlo è utile considerare che Google segue i link, esterni o interni che siano, per scoprire i contenuti presenti sul web e per classificarli in SERP. Durante il processo di crawling, infatti, il Googlebot esplora le pagine web e, quando trova un link, lo segue per esaminare la nuova pagina e indicizzarla. Secondo quanto riporta lo stesso Google "alcune pagine sono note perché sono già state esplorate in precedenza. Altre vengono scoperte seguendo un link da una pagina nota a una nuova pagina".

Ne consegue, che una pagina ricca di link in ingresso viene percepita da Google come altamente rilevante e di valore.

Chiarito questo sarà più semplice comprendere l’importanza dell’internal linking. Una buona strategia di gestione dei link interni permette infatti di facilitare a Google la comprensione della struttura del sito web e di scoprire regolarmente nuovi contenuti, dal nuovo articolo uscito sul blog all’ultimo prodotto caricato sull’e-commerce.  

In aggiunta, gli internal link consentono di evidenziare la relazione contestuale tra le pagine, comunicando ai motori di ricerca che la pagina A è correlata alla pagina B, e così via.  

una funzione degli internal link è quella di comunicare con Googlebot, il bot di Google

Trasferire autorità a nuove pagine

Una buona strategia di internal linking è fondamentale per trasferire l'autorità tra le varie pagine del sito web e migliorarne il posizionamento.

Questo trasferimento di autorità è regolato dal PageRank (PR), che valuta la qualità e l'autorevolezza delle pagine assegnando loro un punteggio. Anche se il PageRank, che ha reso Google il motore di ricerca più popolare al mondo, non è più visibile al pubblico dal 2016, rimane un elemento chiave dell'algoritmo di Google, determinando quali pagine meritano di essere posizionate più in alto nei risultati di ricerca.  

Il principio continua ad essere quello che abbiamo già esaminato: maggiori link in ingresso registra una pagina, maggiore sarà la sua autorità agli occhi dei motori di ricerca. Quindi, quando una pagina del sito web riceve molti link esterni autorevoli, sarà in grado di trasferire autorità ad altre pagine proprio attraverso i link interni.

Consideriamo l’homepage, la pagina che solitamente viene linkata più volte. Inserire dei link interni che dalla homepage rimandano ad altre sezioni chiave del sito significa fare in modo che il valore e l’autorità dell’homepage venga in parte trasferita anche a queste altre pagine collegate.  

Riassumendo: definire una buona strategia di internal linking permette di infondere forza e valore all’intero dominio, trasferendo autorità a partire dalle pagine che già ne possiedono.

Semplificare la navigazione degli utenti tra le pagine

L'internal linking rappresenta anche un modo per migliorare la User Experience sul sito, facilitando la navigazione degli utenti tra le varie pagine.

Infatti, attraverso l’uso strategico dei link interni, è possibile guidare gli utenti verso pagine specifiche come quelle dei prodotti, di approfondimento o di conversione, in base ai loro interessi e agli obiettivi di business.  

Questo approccio offre diversi vantaggi: aumenta il tempo medio trascorso dai visitatori sul sito, spinge gli utenti lungo i percorsi d'acquisto e migliora complessivamente le prestazioni di ricerca del sito. Quando gli utenti trovano più facilmente ciò che cercano e navigano senza intoppi, insomma, è più probabile rimangano a lungo e interagiscano con il contenuto, il che può avere un impatto positivo sul posizionamento del sito nei motori di ricerca.

Stabilire relazioni tra i contenuti (ed evitare pagine orfane)

Per comprendere l'importanza di stabilire relazioni tra i contenuti ed evitare pagine orfane, è necessario considerare il processo di indicizzazione di Google.

Come abbiamo visto, il bot di Google, Googlebot, esplora i siti web seguendo i link interni ed esterni. Ad esempio, quando arriva sulla homepage di un sito, segue il primo link disponibile sulla pagina. Attraverso il percorso dei link, Google può stabilire quindi le relazioni tra le varie pagine, articoli e altri contenuti, scoprendo così quali pagine del sito trattano argomenti simili.

Da questo punto di vista, quindi, l’internal linking si pone l’obiettivo di aiutare Google a cogliere queste relazioni. Ma non solo: pianificare e gestire i link interni permette anche di porre fine a uno dei problemi più comuni dei siti web di grandi dimensioni, ovvero scoprire la presenza di eventuali “contenuti orfani”. I contenuti orfani sono pagine a cui gli utenti (e Googlebot) non possono arrivare perché non sono linkate in altre pagine.  

Il potere dell’internal linking? Tutta questione di link juice

Come abbiamo visto fin qui, i link interni sono in grado di trasferire autorità tra le pagine e incrementare il Page Rank. Nel mondo SEO, questa capacità dei link si traduce in un concetto piuttosto divertente, quello del link juice. Ma di cosa si tratta?  

L’espressione link juice, letteralmente “succo di link”, nasce per offrire una chiara analogia del funzionamento dei link, paragonandoli ad un liquido che scorre con naturalezza lungo tutti i canali che gli vengono aperti.

Sappiamo che la homepage è la pagina più autorevole di un sito web, perché qui si concentra la maggior parte di link esterni in entrata. Possiamo quindi dire, tornando alla nostra analogia, che la homepage è ricchissima di link juice. È evidente che ogni volta che facciamo un “foro” nella nostra homepage, creando un link interno verso un’altra pagina del sito, un po’ del succo passerà alla pagina che abbiamo linkato.  

Ecco quindi chiarito il grande potere che ogni sito web possiede: quello di poter gestire liberamente tutta la quantità di link juice raccolta dai backlink per poterlo distribuire a piacere tra le pagine che si ritengono più importanti.

Internal linking strategy: come gestire i link interni

Per gestire in modo efficace i link interni, è fondamentale valutare e migliorare regolarmente la propria strategia di internal linking, così da ottenere tutti i vantaggi SEO e di navigabilità associati.  

Infatti, aggiungendo i giusti link interni diventa possibile definire agli occhi di Google e degli utenti:

  • La rilevanza delle pagine
  • La relazione tra le pagine
  • Il valore delle singole pagine.

Ci sono diverse cose da considerare per impostare una buona strategia ma, ad ogni modo, ecco una serie di consigli per iniziare.

1. Identifica le pagine pilastro del tuo sito web

Per sviluppare una strategia di internal linking efficace, la prima cosa che dovrai fare è identificare le pagine fondamentali del tuo sito web, che fungono da pilastri per la struttura complessiva.

Immagina il tuo sito come una piramide, con la homepage in cima. Sotto di essa, trovi le sezioni o categorie principali, e più in basso ancora i singoli post e le pagine, eventualmente con sottocategorie intermedie.

Organizzare il contenuto in questo modo ti permetterà di individuare le pagine più importanti, quelle cioè che meglio rappresentano il tuo core business e che quindi ritieni utile siano trovate facilmente dagli utenti.

Se le avrai selezionate a dovere, ti accorgerai che si tratta di pagine che tentano di posizionare parole chiave generiche, dall’alto volume di ricerca. Queste sono appunto delle pagine pilastro, alle quali potrai corredare tutta una serie di pagine “secondarie” o accessorie, pensate per scendere nei dettagli, e alle quali riservare dei link interni e con le quali posizionare delle keyword longtail.  

Ad esempio, un blog di viaggi potrebbe avere una pagina dedicata ai “viaggi esotici” che a sua volta rinvia a molte altre pagine di dettaglio su, per fare degli esempi, “viaggi esotici in Amazzonia” oppure “viaggi esotici low cost” e così via. Esattamente come un e-commerce che vende scarpe avrà una pagina ottimizzata per la parola chiave “scarpe da donna” e molte altre, collegate alla prima, su “scarpe da donna con il tacco”, “scarpe da donna da cerimonia”, etc.

Insomma, la tua strategia di internal linking inizia con la definizione delle pagine pilastro e con la costruzione di cluster di argomenti da sviluppare per approfondirne il contenuto. Questo migliorerà la comprensione dell'architettura del tuo sito e ne aumenterà l'autorità complessiva.

2. Crea i cluster di argomenti

Arrivati a questo punto, insomma, potrai iniziare a mappare i tuoi cluster di argomenti e a costruire un elenco di pagine di supporto correlate a quelle pilastro.  

Per mostrare a Google e agli utenti questa correlazione, dovrai naturalmente linkare le nuove pagine a quelle pilastro, segnalando così che si tratta di contenuti utili per approfondire l’argomento principale.

Attraverso l’internal linking potrai quindi sia stabilire le giuste relazioni tra i contenuti, sia chiarire la struttura del tuo sito web: facendo in modo che ogni contenuto “satellite” rimandi a sua volta alla propria pagina pillar, chiarirai che la pagina pillar è da considerarsi come la più autorevole e completa sull’argomento.  

Per quanto possa sembrare banale, prestare attenzione a questi dettagli è fondamentale e impatta direttamente sia sull’ottimizzazione SEO del sito che sull’esperienza di navigazione degli utenti, che riusciranno a muoversi con più facilità tra le pagine.

gestione dei link interni: infografica con organizzazione delle pagine pillar e dei contenuti cluster

3. Scegli l’anchor text e il posizionamento corretto del link

Dopo aver deciso quale link utilizzare su ogni pagina e quali pagine devono ricevere il link juice, si tratta di scegliere il giusto anchor text e prestare quindi attenzione a quella parte di testo cliccabile che i visitatori vedono.

In generale, l'anchor text dovrebbe fornire un'indicazione precisa del contenuto della pagina di destinazione attraverso l'uso di parole chiave coerenti, che se da un lato esplicitano il contenuto su cui atterrerà l’utente una volta cliccato il link, dall’altro possono contribuire al posizionamento su Google della pagina in questione.

La parola d’ordine per gli anchor text, ad ogni modo, è una: varietà. Anche se l’uso di uno stesso anchor text ripetuto per i link interni non causa penalizzazioni, è importante variare per conferire un senso di naturalezza ai link.  

Un altro aspetto da considerare è infine la posizione del link. I link presenti nel menu di navigazione e nel contenuto principale della pagina, o body, sono infatti in grado di trasferire molta link juice, cosa che non può invece essere detta di tutti i link inseriti in posizioni poco rilevanti, come nel footer. Dopotutto, perché Google dovrebbe dare molta importanza a link dove la percentuale di clic è molto bassa?

4. Pianifica la distribuzione della link juice  

Arrivati a questo punto, avrai una visione più chiara della struttura del tuo sito web, con pagine principali e satellite ben definite.

Ora è il momento di identificare le pagine che hanno maggiore autorità, magari perché ricevono molti backlink, come la homepage.

Ricorda: più link riceve una pagina, maggiore sarà la sua autorità e il suo Page Rank.

Quindi, è importante trasferire strategicamente questa link juice ad altre pagine tramite link interni. In questa fase della strategia d’internal linking, si tratta quindi di concentrare l’attenzione sulle pagine di maggior autorità per individuare le opportunità e trasferire questa autorità ad altre pagine.

5. Utilizza l’attributo “nofollow” per le pagine non rilevanti

In molti siti esistono delle pagine a cui non è necessario passare alcuna autorità tramite link interni. Un esempio banale è il link per accedere alla pagina di login riservata ai clienti, posizionato sulla homepage.

Dunque, se anche nel tuo sito web sono presenti delle pagine che non ha senso ottimizzare lato SEO, potresti sfruttare il tag “no follow”. Questo tag fa in modo che Google non segua il link ed evita quindi che il link juice si concentri su una pagina che non ha rilevanza e non punta al ranking.  

Internal linking: gli errori più comuni

Come abbiamo visto, una buona gestione dei link interni è fondamentale per la SEO del sito web. Ecco perché la conoscenza di quelli che sono i problemi più comuni in termini di internal linking è da intendersi a tutti gli effetti una parte integrante del processo di ottimizzazione.

Tra i principali errori a cui prestare attenzione:

  • Link interni interrotti: questi collegamenti inviano sia gli utenti che i crawler dei motori di ricerca a pagine web inesistenti, che generano errori 404. Ciò compromette l’autorità del sito ed è quindi importante rimuovere o sostituire tutti i link problematici.  
  • Attributi nofollow nei link interni in uscita: l'uso dell'attributo rel="nofollow", come abbiamo visto, limita il flusso di Googlebot attraverso il sito. Se l’intento è quello di permettere la circolazione del link juice, assicurati di non aver utilizzato questo attributo.  
  • Troppi link interni per pagina: anche se non esiste una regola precisa sul numero di link per pagina, è importante evitarne il sovraccarico perché potrebbe compromettere l'usabilità e l’esperienza dell’utente. Il consiglio è sempre quello di eliminare tutti i link superflui per mantenere solo quelli davvero rilevanti.
  • Pagine orfane: le pagine orfane non sono linkate da altre pagine del sito e non possono essere indicizzate dai motori di ricerca. Nei siti di grandi dimensioni rappresentano un vero problema che può essere risolto però realizzando dei nuovi collegamenti oppure, se la pagina non è rilevante, valutandone la rimozione.  
  • Profondità di scansione della pagina: le pagine strategiche dovrebbero essere facilmente accessibili in massimo tre clic dalla homepage. È meglio quindi ridurre la profondità di navigazione, mantenendo le pagine rilevanti a pochi clic di distanza.
  • Reindirizzamenti interni: i reindirizzamenti interni possono ridurre il budget di scansione. Aggiornare i link interni permetterà di indirizzare gli utenti e i motori di ricerca direttamente alla nuova pagina eliminando un reindirizzamento superfluo.
  • Link che conducono a pagine HTTP: gli URL che puntano a pagine HTTP su siti HTTPS possono causare reindirizzamenti non necessari. Anche in questo caso, la soluzione migliore è quella di aggiornare manualmente i link.

Conclusione

Come abbiamo visto in questo articolo, l'importanza dei link interni per la SEO e l'esperienza degli utenti è indiscutibile. Sebbene spesso trascurati, i link interni rappresentano una vera e propria miniera di opportunità per chi li sa sfruttare a dovere, sia per ottimizzare il posizionamento dei contenuti sui motori di ricerca sia per migliorare la navigabilità del sito web.  

Una strategia efficace di internal linking non solo consente ai motori di ricerca di comprendere meglio la struttura e la gerarchia delle pagine, ma anche di trasferire autorità tra le varie sezioni del sito. Ciò si traduce in una migliore visibilità online e in una maggiore rilevanza per le pagine chiave.

Raccogliere preziosi backlink è importante, ma lo è altrettanto saper distribuire all’interno del sito web il link juice in modo strategico e coerente rispetto agli obiettivi di business.

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